Recensione de “I giorni rubati”, nuovo disco di Vincenzo Scarpulla
Disponibile dal 30 giugno “I giorni rubati” l’ album di Vincenzo Scarpulla che ci regala altri 4 inediti oltre ai 5 singoli già pubblicati e che hanno dato una grande spinta alla rinascita artistica di Vincenzo. Ne “I giorni rubati”, emerge l’impronta personale e riflessiva dei testi, avvolti in un linguaggio e metriche che parlano direttamente all’anima dell’ascoltatore. Nel complesso, l’album appare molto elegante.
La chitarra è elemento chiave dal punto di vista della composizione musicale, ma una menzione degna di nota va fatta al timbro vocale del cantante, chiaro e nettamente interpretativo.
Non c’è un brano che possiamo considerare migliore degli altri poiché ognuno è un tassello fondamentale di questo puzzle e la connessione tra ogni canzone è talmente forte che impossibile togliere un pezzo da questo incastro perfetto.
Scarpulla apre il progetto con “Oltre i passi miei”, un brano dedicato ai suoi figli, nel quale trasmette l’importanza di tramandare valori attraverso gesti quotidiani intrisi di amore e dedizione. Nel brano successivo, “Indelebile”, l’artista canta il suo smarrimento e disorientamento dopo aver perso un punto di riferimento fondamentale, la sua “stella cometa”. Con “L’aquila ferita”, ci immergiamo nel tema del tempo che passa. Vincenzo cerca di allontanarsi nella speranza di attenuare i tormenti che lo affliggono, ma si rende conto che rimangono intatti, forse anche più oppressivi di prima.
La title track, “I giorni rubati”, racconta la sua storia d’amore finita senza spiegazioni. L’artista riflette sul tempo che scorre inesorabilmente, quasi a sottrargli le ore, i giorni, gli anni, lasciandolo pieno di rimpianti. Con “L’uomo che sarei” invece rende omaggio alla musica, la sua compagna di viaggio, che gli ha donato la forza e la consapevolezza necessarie per rinascere.
“Immagina” trasmette un senso di speranza positiva per il futuro, rivolgendosi a tutte le persone che desiderano riprendersi la propria vita e intraprendere un nuovo viaggio, mettendo le emozioni al primo posto. È un invito a credere nelle belle emozioni, in una ballad dolce musicalmente e poetica. Con “Due pianeti liberi” assistiamo a una dichiarazione d’amore delicata, mentre con “Il mio posto nel mondo” Scarpulla compie un esame di coscienza riguardo a una relazione che forse poteva essere salvata, implorando aiuto se necessario. L’artista dimostra di aver tentato tutto, senza mai vergognarsi di credere in quell’amore, di credere nell’amore stesso. Infine, con “Una lezione importante”, Scarpulla riconosce che una lezione di vita ha lasciato la sua anima ferita, ma allo stesso tempo gli ha donato una consapevolezza profonda di chi è e di ciò che ha vissuto.
“I giorni rubati” è un album che merita di essere ascoltato attentamente per scoprire tutte le sfumature delle sue canzoni e lasciarsi trasportare dalle sue profonde riflessioni.